Un'occasione particolare

di Lucia Almini e Mario Cistulli


"Camminare tranquillamente sulla terra con la mente in pace
è miracoloso. Alcuni vedono il miracolo nel camminare sui carboni
ardenti, sui chiodi o sulle acque, ma a me sembra che il miracolo stia
nel poter camminare sulla terra
."
Thich Nhat Hanh


Il 22 settembre 2003, in uno dei complessi del Centro Italiano di Solidarietà di Roma, si è svolta una giornata di consapevolezza nella tradizione zen vietnamita di Plum Village. L'incontro è stato condotto, con luminosità e freschezza da Sister Jina, una delle più strette collaboratrici di Thich Nhat Hanh.
La giornata è stata organizzata dai praticanti del sangha romano in collaborazione con il Centro Italiano di Solidarietà (CeIS), l'istituzione per il recupero di tossicodipendenti e per il disagio sociale presieduta da Don Mario Picchi.
All'incontro hanno partecipato circa cento fra utenti e operatori del CeIS, oltre ad una sessantina di partecipanti esterni alla struttura.
Il senso dell'iniziativa è stato duplice.
Da una parte è sembrato importante offrire agli utenti del CeIS la possibilità di fare esperienza di un contatto semplice e immediato con gli elementi portatori di calma, stabilità e leggerezza disponibili in ogni momento della vita quotidiana: la consapevolezza del proprio respiro, i propri passi attenti, il luccichio del sole su un filo d'erba. Successivamente l'invito è stato quello di sperimentare come, su questa base, la canalizzazione e la gestione di abitudini emotive disgreganti e distruttive diventi più facile.
Dall'altra parte, è sembrato utile offrire agli operatori strumenti che favoriscano un ascolto partecipe e rilassato e facilitino la capacità di rigenerare se stessi per sentirsi più freschi e stabili nell'incontro con il forte vissuto emotivo connesso con il proprio lavoro.
Sister Jina ha proposto una serie di pratiche: meditazione seduta, meditazione camminata all'aperto, pasto in consapevolezza, oltre a sessioni di insegnamenti e di domande e risposte.
È stato toccante osservare come la grande maggioranza dei partecipanti, costituita da persone assolutamente nuove alla pratica, si sia lasciata condurre con apertura e sincerità nell'esperienza, contribuendo a creare un clima di concentrazione, tranquillità e collaborazione.
Abbiamo toccato con mano come anche nelle condizioni più avverse e difficili ciascuno di noi continui a portare in sé uno spazio di purezza, sensibilità, disponibilità e morbidezza, che può essere risvegliato in circostanze di ascolto e vicinanza reciproca.
Un'ulteriore occasione per comprendere come la pratica della presenza mentale possa essere feconda in tutte le situazioni e in tutti i contesti di questa nostra società sempre più complicata e fragile.