Cambogia
Una lettera di Bob Maat, portavoce della Coalition for Peace and Reconciliation


Giugno 1999

Cari amici,
pace dalla Cambogia!
Prima di tutto voglio esprimervi la mia gratitudine. La vostra gentilissima donazione è arrivata, sana e salva, all'indirizzo di Bangkok e i nostri amici thailandesi hanno potuto incassarla per conto nostro. Mi dispiace averci messo tanto per farvelo sapere, ma durante lo svolgimento del Peacemaker Program non trovo tempo per fare altro. Ora sono in vacanza! E così posso scrivere liberamente e con gioia!
La settimana scorsa vi ho spedito una copia del nostro semestrale pacchetto di informazioni a cura della Coalition for Peace and Reconciliation (CPR) Non riusciamo a inviarlo così spesso come in passato, ma in questo momento volevamo festeggiare il fatto che la Cambogia dopo 30 anni ha potuto per la prima volta celebrare il nuovo anno con il paese in pace. Anche se i problemi del dopo guerra sembrano a volte insormontabili, tuttavia la Cambogia sembra essere sulla via per la pace, piano piano, passo dopo passo, come dice il buon monaco.
Come leggerete, i marciatori dell'"Esercito della pace" quest'anno hanno scoperto ciò che gli eserciti della guerra hanno sempre saputo. Non azzardarsi mai ad avviare una campagna durante la stagione delle piogge. Quest'anno le piogge monsoniche sono arrivate presto e hanno colto gli organizzatori della marcia in contropiede così come i contadini. Maha Ghosananda aveva intenzione di condurre la Dhammayetra da Siem Reap ad Anlong Veng, che era stata l'ultima roccaforte dei Khmer Rossi, per finire poi ai famosi templi di Preah Vihear, al confine tra Thailandia e Cambogia. Ma dopo aver percorso i due terzi del percorso, i marciatori sono rimasti incastrati nel fango. E così il nostro mantra è stato modificato in: "Piano piano, scivolando scivolando, la pace sta arrivando in Cambogia"!
Ormai i Khmer discutono in pubblico come affrontare i fantasmi del passato. Ci sono molte grosse questioni etiche che vanno affrontate, ma il solo fatto che questi temi vengano discussi alla luce del sole è un segno di guarigione. Credo che significhi che la gente si sente sicura del fatto che c'è la pace e che possa durare. La gente si muove ancora con esitazione visto che siamo stati tutti ingannati nel passato. Ma forse questa volta sarà vero, forse. Come accennavo prima, sono diventato un insegnante a tempo pieno nel Peacemaker Program. Studiamo coloro che nella storia dell'umanità hanno dedicato le loro vire alla pace... a partire dal Buddha. Quest'ultimo semestre abbiamo studiato anche Gesù, Gandhi, Aung San Suu Kyi e un libro di racconti popolari cambogiani. Si tratta di storie che i monaci hanno sempre raccontato attraverso i secoli per incoraggiare la gente a seguire il retto sentiero. I corsi riprenderanno alla metà di giugno con un nuovo gruppo di libri. Sto lavorando su questo adesso.
Vi allego alcuni articoli sulla Dhammayetra di quest'anno, ma come insegna Maha Ghosananda la Dhammayetra non è un evento che si svolge solo una volta l'anno, ma è una marcia quotidiana, "inspirando ed espirando", per tutti coloro che soffrono. Grazie per continuare a camminare con noi, è un privilegio per noi camminare con tutti voi nella Rete di Indra.
Pace! Bob

Bob Maat, portavoce della Coalition for Peace and Reconciliation

Ricordiamo che è disponibile presso l'associazione (Viale Gorizia 25/c _ 00198) la versione italiana in VHS (o betacam) del documentario "Un'esercito di pace", girato nel 1996 durante la VI Dhammayetra in Cambogia.
Il film dura circa 80 minuti ed è suddiviso in cinque episodi che approfondiscono altrettanti temi: la realtà delle mine antiuomo, la condizione dei bambini e delle donne, i danni ambientali e il difficile lavoro di riconciliazione con il nemico.





Facciamo un passo alla volta.
Un respiro alla volta.
Restando consapevoli
delle nostre azioni
e delle nostre menti.
Ogni passo fatto in consapevolezza
ci porta più vicino alla pace.
Il processo va avanti così
e niente può arrestarlo.
Il nostro viaggio per la pace
inizia oggi
e ogni giorno.
Il motivo per cui marciamo
è la violenza
che abbiamo di fronte.
Non dobbiamo scoraggiarci mai.
Cammineremo piano piano,
passo dopo passo.
Ogni passo è una preghiera.
Continueremo finché non avremo la pace.

Maha Ghosananda