Progetto Alice


Obiettivi
La scuola è stata fondata a Sarnath in India nel 1994 (vedi Buone Notizie anno n.1/II) da due insegnanti italiani, Valentino Giacomin e Luigina De Biasi che avevano lavorato per una decina di anni nella scuola elementare pubblica sperimentando lo stesso progetto educativo. Adesso è registrata in India come ong e in Italia è stata creata un'associazione sotto il nome "Progetto Alice" nel 1996.
Si propone la ricerca e la sperimentazione di metodi per lo sviluppo umano, sociale ed economico in Italia e nei paesi poveri. Un altro obiettivo del Progetto Alice è quello di prevenire i disagi sociali e psicologici nei giovani e sviluppare adeguati metodi di comunicazione all'interno della scuola tra studenti appartenenti a culture e religioni diverse. I ricercatori stanno tentando di elaborare principi e percorsi per una nuova pedagogia nelle società multiculturali e pluraliste.

 La ricerca in India
 Le prime due aule della scuola furono inaugurate nel luglio del 1994. Furono accettati soltanto 70 bambini perché non c'era spazio sufficiente per accoglierne di più. Quale la situazione iniziale?
Quello riportato qui a fianco è il disegno-test di una bambina di sette anni eseguito nell'agosto del 1994, agli inizi del nostro intervento educativo. Si nota un divario tra età mentale e età cronologica di circa tre anni. Molti dei nostri studenti presentavano un quoziente intellettuale al di sotto della media e disturbi nell'area socio-affettiva.

 Poveri e felici?
Non è vero che i poveri siano più felici e più buoni dei ricchi. Nella nostra esperienza abbiamo avuto modo di realizzare che molti poveri sono poveri non solo materialmente ma anche moralmente e spiritualmente. La causa? Noi crediamo che sia da ricercare nella limitata intelligenza soprattutto. Per questo sono falliti molti progetti e interventi umanitari e di sviluppo nei paesi del terzo mondo. Non puoi offrire delle penne a chi non sa scrivere. Bisogna prima insegnare a scrivere e poi... non offrire proprio nulla. Ci spieghiamo meglio. Non è che siamo contrari all'offerta, al dono, ma preferiamo lo scambio, il contratto, che è una forma di rapporto più dignitoso per chi dà e per chi riceve. Io ti do questo e tu mi dai quest'altro. Se non c'è questo contratto, questo scambio, le persone vengono trattate come se fossero dei mendicanti. Tutto ciò è profondamente umiliante, irrispettoso, nonché antieducativo.

 Come aiutare? La nostra filosofia di intervento
 Se proprio vogliamo fare qualcosa, potremmo aiutare la gente a scoprire e valorizzare la loro cultura, non la nostra. Potremmo aiutarli a utilizzare e sviluppare le loro risorse (non le nostre), compresa la loro medicina, la loro arte, la loro architettura, la loro religione. La nostra tecnologia occidentale dovrebbe essere integrata nel contesto socio-culturale ed economico dei diversi paesi nel rispetto delle culture e tradizioni locali.
Puoi insegnare, ad esempio, a scavare pozzi, se questo non va contro la cultura e le tradizioni locali. Poi tocca alla gente mettere in pratica quello che hanno imparato, se vogliono, e cioè costruire il pozzo oppure continuare a raccogliere l'acqua dal fiume con i secchi sulla testa. Crediamo che noi occidentali abbiamo commesso molti errori, in buona fede, abbiamo costruito troppi pozzi senza aiutare la gente a crescere, a maturare. Spesso il pozzo è un nostro bisogno, non quello della gente che pretendiamo di aiutare.
Lo stesso vale per i gabinetti. Noi occidentali non riusciamo a pensare a una casa senza toilette, così la prima cosa che insegniamo alla gente dei cosiddetti paesi poveri è come costruire un gabinetto. Ma non ci chiediamo se questo è un bisogno reale della gente oppure se è un nostro bisogno.
Tutto questo lungo discorso per introdurre il nostro metodo di intervento. Una volta scoperto che i nostri studenti erano svantaggiati mentalmente (I.Q.) rispetto ai loro coetanei delle caste più alte o più ricchi, abbiamo pensato a delle strategie di recupero, nella convinzione che non fosse possibile alcuno sviluppo e progresso fondato sull'ignoranza o i deficit intellettivi.
Prima di tutto dovevamo riportare i nostri studenti nella 'normalità' (almeno in senso statistico!).

 I risultati dei tests dopo quattro anni
 Gli studenti sono stati analizzati da psicologi professionisti quattro anni fa, all'inizio del nostro intervento, e recentemente, cioè quattro anni dopo. I risultati dei tests sono stati di volta in volta confrontati con quelli di un gruppo di controllo che segue un programma tradizionale di insegnamento.
Ecco una sintesi dei risultati degli ultimi tests effettuati dal prof. Sharma dell'Università di Benares, nelle classi V e VI, nell'agosto 1998. I bambini del gruppo di controllo frequentano una scuola a pochi chilometri dalla sede centrale di Universal Education. Si tratta di una scuola privata riconosciuta dallo stato dell'Uttar Pradesh.

Intelligenza (Q.I.)

Molto basso

Sotto la media

Media

Sopra la media

Universal Education

--

19%

71,4%

4,7%

Gruppo di controllo

9,5%

52,3%

47,6%

--



Tratti aggressivi

No

Universal Education

19%

81%

Gruppo di controllo

23,8%

76,1%



Immaturità

No

Universal Education

28,5%

71,4%

Gruppo di controllo

57,1%

42,8%



Attenzione e memoria
 

Media

Sopra la media

Universal Education

76%

37%

Gruppo di controllo

64%

42,8%


Informazioni sulla scuola
Struttura:
11 insegnanti a tempo pieno
1 psicologo che lavora a contratto
1 segretario a tempo pieno
1 assistente bambini residenti
1 volontario a tempo pieno

Materie:
Inglese, Hindi, Sanscrito, Matematica, Scienze, Geografia, Storia, Scienze sociali, Yoga, Massaggio, Karatè, Storia comparata delle religioni, Musica, Disegno.

Programma speciale del Progetto Alice:
Meditazione, Vipassana, Esercizi di concentrazione, Esercizi di visualizzazione, Tecniche per lo sviluppo della consapevolezza, Proposte di socializzazione, Educazione all'attenzione.

Orario scolastico
6.30-7 Yoga
7-12 Materie scolastiche più programma del Progetto Alice
13-14 Flauto, danza, artigianato, giardinaggio
14-16 Inglese, cultura generale, karatè, cultura generale, lezioni per casa.

Totale numero studenti
Al mattino: 180 alunni
Alla sera: 65 studenti (dalle 18 alle 21 funzionano due classi per studenti lavoratori analfabeti)
Totale: 245 alunni

 Lavoro in prospettiva - Stiamo aprendo nei villaggi nuove succursali della scuola per analfabeti adulti e bambini che sono costretti a lavorare.
- Stiamo anche pensando di organizzare una scuola di formazione e training per nuovi insegnanti a livello nazionale.
- Abbiamo accettato di ospitare presso la scuola bambini orfani o in difficili situazioni familiari sperimentando una nuova forma di educazione per questi bambini costretti a vivere lontano dalle loro famiglie. Abbiamo cercato di rendere l'ambiente il più possibile simile a quello in cui vivevano (negli aspetti più 'positivi', si intende).
- Abbiamo in programma di accogliere una ventina di bambini profughi del Tibet per aiutare la loro integrazione nella cultura indiana, salvaguardando però la loro religione e cultura.
- Con l'aiuto dei nostri studenti, stiamo avviando un progetto di lavoro sociale nei villaggi che prevede la cura e prevenzione delle persone affette da tubercolosi (una delle principali cause di morte), una campagna di sensibilizzazione per l'eliminazione di quelli che vengono chiamati 'aborti ritardati', e cioè l'uccisione legale delle bambine neonate che vengono lasciate morire letteralmente di fame.
- Formazione di un gruppo scouts. Collaborazione con altri gruppo Universal Education che seguono il Progetto Alice (Italia, Taiwan...)

Situazione economica
Nel 1998 abbiamo dovuto affrontare numerose spese che hanno mandato in tilt il nostro bilancio e tutti i nostri preventivi. Abbiamo dovuto costruire le nuove aule per ospitare due classi di studenti della scuola serale che sono stati convinti a venire al mattino. Altre due aule ospitano due nuove classi (kindergartend e prima classe) per un totale di 60 bambini.
Una grossa parte delle spese in bilancio viene assorbita dal lavoro di ricerca ed editoriale. Come si saprà, i bambini usano i libri che noi abbiamo scritto per loro (storia, filosofia...)
Sono state preparate anche delle guide per gli insegnanti per le varie materie. Le spese per il computer non erano affatto previste, ma è accaduto che la povera macchina si è bloccata improvvisamente colpita da paralisi. L'ingegnere ha spiegato che la causa della malattia era da ricercare nei continui e stressanti black out della corrente (anche una decina in un solo giorno). Un'altra causa: l'umidità prodotta da quattro mesi di monsone.


Sarnath è un punto sulla carta dell'India presso la città sacra di Benares. Alice invita a Sarnath chiunque voglia dare una mano: insegnanti, muratori, falegnami, elettricisti mentre dall'Italia si possono coinvolgere insegnanti e studenti e chiunque altro possa raccogliere e inviare fondi o altri aiuti (vestiario, materiale didattico, giochi).

Indirizzi:
Universal Education School, Sarnath, Varanasi (India) Fax: 0091-542-385379.
Per inviare donazioni: Bank of Baroda - Godvar Godwlia, Varanasi, Account S/B5928.
Per informazioni in Italia:
Luigina De Biasi, Via Driovilla 1- Miane (TV) tel.: 0438-893325.

Alcuni anni fa Valentino Giacomin ha pubblicato un libro sulla sua esperienza di insegnante "Il Maestro di Alice", Edizioni Publiprint.