LA KABBALA CHE GUARISCE
di Mark Cohen


Abbiamo già avuto modo di ospitare Mark Cohen sulla nostra rivista in occasione del ritiro da lui organizzato in Israele nel 1998 sul tema "Io 'pace': la strada dell'intimità verso lo straniero". Fu un momento di incontro molto intenso tra spiritualità buddhista ed ebraica su un tema così decisivo. Ci è sembrato importante proseguire sullo stesso cammino e dunque - insieme all'associazione Menorah - abbiamo invitato Mark a venire a Roma da Safed, in Israele, dove vive. Il testo che pubblichiamo vuole servire da introduzione al seminario.

La Kabbala è una antica tradizione di "saggezza del cuore", una descrizione di come e perché il mondo si è formato, del suo passato e del suo futuro, del significato della vita dell'uomo e di come dovremmo vivere. Si tratta di una saggezza che trasforma, un apprendere che, mentre studiamo, ci cambia.
Comprendendo chi siamo e quale sia il nostro vero scopo, possiamo imparare ad agire con coscienza. E in questo modo guariamo i nostri spiriti e da ciò ne consegue anche la guarigione del corpo e della mente. Lo spirito è la nostra parte più interna, più intima, è quella parte dove il Divino è in noi. Allo stesso modo, la Kabbala è la parte più interna della Torah, la parte più intima e segreta i cui insegnamenti sono direttamente connessi con il Divino.
Lo scopo di lavorare con la Kabbala è di arrivare a una guarigione completa che viene chiamata d'vekut, unirsi con Dio, essere uno con Dio, essere come Dio in tutto ciò che pensiamo, sentiamo o facciamo. Questa è l'illuminazione totale e non è qualcosa che arriva facilmente o in una sola nottata. In effetti per completare la transizione viene richiesto l'intero universo e tutto il tempo, dai nostri inizia nel brodo primordiale fino alla fine nel 'big crunch' o qualsiasi altra cosa proponga l'ultima teoria.
Prima che l'universo fosse formato, noi esistevamo in perfetta unità con Dio. Allo stesso tempo, c'era - in un senso che è completamente paradossale e impossibile da capire - divisione in questa unità. Una parte di Dio donava disinteressatamente mentre l'altra riceveva la bontà della prima. In un momento senza tempo, prima della creazione dell'universo, un pensiero sorse nella profondità del Divino; un presagio di distanza, di separazione, di divisione.
La parte che riceveva provò un senso di vergogna perché riceveva così tanto senza avere niente da restituire in cambio. Comprese di essere diversa - anzi opposta - rispetto all'altra parte di Dio. Bramò di donare anch'essa invece di continuare a ricevere. Desiderò di svegliarsi, di diventare più matura, di accrescere la coscienza.
Prese la decisione di non accettare più nulla e immediatamente l'infinita luce Divina, che fino a quel momento era fluita in essa sparì, lasciando uno spazio vuoto nel quale si formò l'universo. Ma l'universo non potrebbe esistere senza alcuna luce Divina, in realtà niente potrebbe esistere. E così una piccola porzione di luce ritornò, nulla in confronto a quella di prima, ma sufficiente per permettere l'esistenza dell'universo. Questa parte di Dio tenne fede al suo impegno di non prendere nulla per sé; avrebbe preso giusto la quantità necessaria di luce Divina da usare in modo non egoistico, rinunciando a tutto il resto.
Le ramificazioni che ne conseguirono, portarono a una complessa dinamica che portò alla creazione del mondo e allo sviluppo degli esseri umani. Noi siamo gli eredi, o ancora meglio, siamo quella parte di Dio che iniziò il cambiamento nel profondo di Dio da cui si originò l'universo. Siamo costretti a portare avanti il grande lavoro che, una volta iniziato, deve essere portato alla sua naturale conclusione. Nella nostra fase precedente ci siamo già impegnati a non agire per egoismo, a non cercare di prendere da questo mondo tutto ciò che ci riesce.
Abbiamo già deciso che la grande questione della nostra vita non sarà: "Che cosa posso ricavare da questa situazione?", ma piuttosto: Come posso contribuire in questa situazione?". Che cosa posso dare al mondo piuttosto che prendere da esso?
Eppure è qualcosa di molto difficile. Tutti ci affacciamo alla vita totalmente dipendenti, come bambini che hanno bisogno di prendere per sopravvivere. E' un compito che per essere realizzato richiede una virata di 180 gradi, vivere in questo modo richiede un grado di maturità straordinario.
Prendiamo un esempio dalla sfera delle relazioni, con cui molti avranno familiarità. All'inizio di una relazione, quando ci innamoriamo, ci veniamo spesso a trovare in una fase quasi di regressione infantile. Sentiamo che finalmente abbiamo trovato la persona che soddisferà tutti i nostri bisogni. Non passa molto tempo e cominciamo a uscire dall'illusione e ci domandiamo chi mai abbiamo sposato e perché l'abbiamo amata.
A questo punto la risposta più comune che si sente è dire: "Oh, si vede che ho sposato la persona sbagliata; farò meglio la prossima volta". Ma non è questa la risposta della Kabbala.
Una soluzione più matura sarebbe, invece, quella di cambiare noi stessi piuttosto che cambiare partner. Possiamo dirci: "Avevo sperato che avrebbe soddisfatto tutti i miei bisogni così come faceva mia mamma quando ero appena nato. Mi accorgo ora che si trattava di un'aspettativa non realistica. Forse potrò dare una nuova direzione e trovare maggiore maturità nella mia relazione dedicandomi ad aiutare la mia partner a crescere e a sostenerla nel soddisfare i suoi bisogni".
Nel momento che sono in grado di farlo, tutto cambia e mi ritrovo benedetto oltre ogni misura. Quando moriamo al nostro io infantile in quello stesso momento rinasciamo a qualcosa di molto più grande e simile a Dio.
Ora provate a immaginare di fare lo stesso con ogni aspetto delle nostre vite, pensieri ed emozioni incluse. Appresa a fondo questa grande arte, diveniamo strettamente uniti a Dio. I nostri pensieri e sentimenti saranno solo indirizzati a come aiutare gli altri e il mondo tanto in disordine. Cessata la brama di ricevere, noi daremo e basta.
L'egoismo si manifesta nella mente come volontà di conoscere, di capire e controllare. All'opposto c'è l'agire mossi solo dalla fede, in uno stato di non conoscenza, ma di fiducia. Nel cuore l'egoismo prende la forma dell'avidità, della brama, del desiderio, dell'invidia e della rabbia. All'opposto c'è l'agire altruistico, il dare agli altri con amore incondizionato. La fede e l'amore sono dunque le chiavi della nostra trasformazione personale e della guarigione.
Non vediamo l'ora tutti che arrivi il tempo dell'Era Messianica, quando non ci sarà più sofferenza. Se anche un solo individuo si trovasse in difficoltà, tutto il resto dell'umanità accorrerà in aiuto.
In base alla Kabbala quello che seguirà sarà l'ultimo periodo dell'universo, che è chiamato "la rinascita dei morti". Allora avremo già perfezionato le nostre anime e saremo arrivati all'ultimo compito, la spiritualizzazione dei nostri corpi. Una volta rimossa la tendenza a ricevere dei corpi essi diventeranno dei corpi di luce.
La morte sarà assorbita per sempre e alla fine tutta la materia diventerà spiritualizzata e verrà assorbita ancora una volta in Dio, da dove proveniamo. Ma questa volta saremo attenti, pienamente coscienti e completamente maturi. Anche Dio sarà cresciuto.
La Kabbala è incredibilmente ottimista circa le gioie della coscienza che custodiamo in noi. Siamo i figli diletti di Dio, i legittimi eredi di tutti i suoi beni. Non abbiamo scelta. Questo miracolo ci spetta come diritto di nascita e dobbiamo riceverlo. La scelta riguarda solo come raggiungere la meta: se seguendo il cammino della sofferenza in cui la profondità della disperazione potrebbe portarci al cambiamento oppure se decidendo di svolgere il lavoro in modo cosciente così da rendere il cammino più dolce e corto.
E' questa la promessa e l'invito. Vi invito dunque a immergervi con me in questo mondo e di compiere il lavoro in maniera cosciente piuttosto che aspettare che sia la sofferenza a pulirci. Aspiriamo a niente di meno che a una completa guarigione perché è nostro diritto Divino.

Menorah Libreria ebraica in Italia Associazione culturale e la Rete di Indra hanno invitato Mark Cohen a Roma per condurre un seminario su questi temi.
L'incontro si svolgerà presso la Libreria Menorah in via del Tempio n.2 con il seguente orario:
venerdì 14 maggio dalle 17.00 alle 19.00
domenica 16 dalle 9.30 alle 18.30
E' necessario prenotarsi. Il costo dell'intero seminario è di £ 70.000 (£ 50.000 per la sola domenica).
Iscrizioni presso la libreria Menorah tutti i giorni (escluso venerdì pomeriggio e sabato, domenica mattina inclusa) nel seguente orario: 9.30-13 e 15.30-19.30. Tel.:06-6879297.