ASSENZA,
PIÙ ACUTA PRESENZA
Il percorso
umano di fronte all'esperienza della perdità e del lutto
a cura di
Livia Crozzoli Aite
Saggistica Paoline,
Milano 2003,
pp. 400
Il titolo del libro,
tratto da una poesia giovanile di Attilio Bertolucci, vuole sottolineare che
la perdita definitiva di una persona a noi cara lascia, come presenza, un'eredità
simbolica e spirituale, un bagaglio di memorie, affetti, valori ed esperienze
condivise, che sopravvivono al distacco.
Il volume è curato da Livia Crozzoli Aite, analista junghiana e presidente
dell'Associazione Culturale Gruppo Eventi, che nell'ambito del proprio operare
ha promosso l'approfondimento degli aspetti psicologici connessi al tema della
perdita e del lutto.
Il testo si compone di 40 capitoli scritti da psicologi, psicoterapeuti e operatori
del volontariato, impegnati in prima linea nell'ambito della cura e dell'assistenza
alle persone che affrontano la fine della vita e l'esperienza del lutto ma si
rivolge, oltre che ai professionisti del campo, anche ad un pubblico più
vasto interessato a trovare un'apertura emozionale e di comprensione sul travaglio
psicologico, che si sperimenta nell'elaborare la perdita e il lutto.
Il volume è suddiviso in tre parti, che affrontano questa problematica in contesti diversi (famiglia, centro d'ascolto, ospedale, hospice, comunità e associazioni di volontariato), con interventi rivolti al singolo individuo, all'intera famiglia o al gruppo (pazienti, familiari e operatori), con metodologie diverse basate su orientamenti teorici differenti (dall'arte-terapia allo psicodramma, dal gruppo Balint al gruppo di auto-mutuo-aiuto, dalla psicoterapia individuale a quella di gruppo), ma tutte indistintamente rivolte a prendersi cura delle persone sofferenti.
Nella prima parte
del testo, intitolata Verso la fine della vita, l'attenzione è rivolta
alle persone non più guaribili, sia bambini, adolescenti e adulti, che
affrontano il cordoglio della perdita di sé e della separazione dal proprio
mondo abituale.
Ci si accosta ai loro vissuti, bisogni e travagli, ma anche alle loro risorse
e capacità attraverso le testimonianze dei familiari e degli operatori
che li accompagnano, condividendo con rispetto e umiltà il loro percorso
individuale, per ridurre la sensazione profonda di essere soli nel vivere e
sostenere prove intrise di sofferenza e d'angoscia.
Di fronte alla perdita del senso di identità e di continuità personale
e di fronte al mistero dell'ignoto che la morte suscita, viene ampliamente sottolineata
l'importanza di sostenere le persone recuperando ricordi, memorie, relazioni,
eventi che consentono una narrazione e una connessione di senso tra il passato
e il presente, tra mondo esterno e mondo interno, tra sé e gli altri,
dando "significato a chi sono stati e a ciò che lasciano come eredità
morale e spirituale".
Nella seconda parte del volume, intitolata Il confronto con la perdita, sono
approfonditi, attraverso testimonianze, riflessioni ed esperienze cliniche,
i vissuti e i bisogni dei familiari in lutto e anche dei volontari, che devono
riassorbire l'impatto traumatico dell'evento morte e confrontarsi con il dolore
della perdita e la difficoltà di adattamento alla nuova realtà.
Vengono inoltre descritte le esperienze cliniche di operatori che, adottando
percorsi elaborativi differenti, collegati alla propria formazione ed equazione
personale (psicoterapia individuale, gruppo di sostegno, gruppo di mutuo-aiuto
e comunicazione epistolare), cercano di creare condizioni di accoglienza, ascolto
e sostegno affinché i familiari, affrontando l'inevitabile travaglio
del lutto, non rifuggano né la sofferenza nè la vita.
La terza parte,
Tra disagio e presenza, riguarda le implicazioni personali e professionali degli
operatori impegnati ed esposti quotidianamente a sostenere la sofferenza psicologica
dei pazienti e dei familiari, oltre che quella personale, e che si interrogano
su di sé, sul loro operare e sul rapporto con le persone assistite per
mantenere un investimento vitale e attribuire senso al proprio lavoro.
Emerge come punto fondante il riconoscimento dell'importanza, oltre che dell'individualità
del paziente anche della relazione operatore-paziente, che si instaura all'interno
di un contesto sanitario che deve sempre più "orientarsi verso la
persona piuttosto che verso la malattia".
Negli articoli viene posta attenzione al disagio psichico del personale curante,
ai fattori che rendono stressante l'impegno lavorativo e agli interventi necessari
per non incorrere nel burn-out. Su questo tema compaiono nel volume due esperienze,
una italiana e una francese, per sostenere gli operatori a esprimersi, pensarsi
e riconoscersi come soggetti con le proprie capacità, difese, debolezze
e difficoltà emozionali.
Aspetto fondamentale della formazione degli operatori, non appare soltanto l'acquisizione
culturale di tecniche e di teorie psicologiche ma lo sviluppo, attraverso esperienze
di formazione e di supervisione, della capacità di ascolto delle proprie
reazioni emotive vissute nel rapporto con i malati, i loro familiari e i colleghi
di lavoro.
Il testo, ricco di testimonianze, riflessioni ed esperienze cliniche, appare
un'occasione di reale approfondimento teorico ed operativo sulla tematica della
perdita e del lutto e di supporto per coloro che professano relazioni di aiuto,
in quanto con la connessione e l'integrazione tra esperienze già collaudate
e nuove tendenze, tra approcci e prospettive teoriche differenti, si possono
originare percorsi, incontri e occasioni di cura ripetibili, dopo un'adeguata
formazione, in molti contesti lavorativi.
Sembra inoltre significativo sottolineare che l'associazione culturale Gruppo
Eventi, che ha promosso la pubblicazione di un primo volume "Sarà
così lasciare la vita?" (Saggistica Paoline, 2001) sul tema del
morire e di questo sul tema del lutto, sta svolgendo un'esperienza di cultura
politica molto innovativa rispetto all'assetto culturale dominante che tende
a tacere ed emarginare queste realtà problematiche, offrendo una "testimonianza
del passaggio da una cultura del silenzio e della negazione a una cultura più
umana di condivisione e di confronto".
Associazione Culturale Gruppo Eventi
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