AIUTIAMO LA BANCA ETICA A NON DIVENTARE ... TROPPO BANCA

Quello che segue è il testo della lettera che i nostri amici dell'Associazione SoleLuna hanno inviato a Banca Etica in data 21/10/2001, senza mai ricevere nessuna risposta.
Venuti a conoscenza dell'episodio, che tra l'altro ci ricordava un caso analogo accaduto proprio poco dopo l'apertura di Banca Etica, abbiamo pensato di scrivere a nostra volta per chiedere chiarimenti.
Così il 19 marzo di quest'anno abbiamo informato sia la sede nazionale sia quella romana che avremmo pubblicato integralmente la lettera dei nostri amici aggiungendo che saremmo stati "ben contenti di affiancarla con una vostra risposta che entri nel merito dei problemi sollevati".
Abbiamo chiesto soprattutto di venire rassicurati riguardo ai criteri con cui vengono decisi i prestiti e su come mai si stia instaurando uno stile di lavoro - almeno nella filiale di Roma - che fa sì che nemmeno ci si prenda la briga di rispondere, sia pure negativamente, a una richiesta di finanziamento avanzata da un'associazione.
Ancora una volta nessuna risposta.
Ricordiamo che la Rete di Indra ha sostenuto la costituzione di Banca Etica sin dall'inizio.

Roma 21.10.2001

Alla c.a. dell'Ufficio Fidi
Sede legale Banca popolare Etica
Padova

Oggetto: comunicazione andamento pratica Centro Educativo SoleLuna - Roma

Con la presente intendiamo comunicarVi che, ad oggi, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione relativa alla ns. richiesta di apertura di un conto corrente agile - non soci - effettuata in data 09.05.2001 - presso il Vs Istituto Bancario, filiale di Roma.
Parimenti, non abbiamo mai ricevuto comunicazioni scritte in merito alla ns. richiesta di affidamento, presentata con la completa documentazione allegata in data 04/04/2001; a seguito di diversi contatti telefonici avvenuti con il responsabile della filiale di Roma, il Dott. Maurizio Valente, abbiamo in ultimo inviato una comunicazione scritta di sollecito sull'esito della pratica stessa, in data 19.09.2001, alla quale non abbiamo nuovamente ricevuto risposta.
Relativamente alla richiesta di affidamento, non ci è quindi mai pervenuta, neppure per via telefonica, una comunicazione di accettazione, né di non accettazione, né tantomeno la richiesta di una riformulazione della medesima.
Ebbene, a prescindere dall'esito dell'intera pratica, riteniamo che tale modalità non rispecchi, in generale, un atteggiamento professionale, né di rispetto e/o senso "etico" nei confronti di una piccola realtà associativa come la nostra che da mesi attende una risposta operativa volta a incrementare ed ottimizzare i propri obiettivi statutari.
Ci auguriamo, per continuare ad avere fiducia verso le nuove forme di "finanza etica", e quindi (in teoria) verso rapporti interbancari meno clientelari e sensibili alle progettualità che sfidano le difficili contingenze sociali e culturali, che questo costituisca l'eccezione di un episodio isolato.

Cordiali saluti

dott.ssa Fabrizia Gambacurta
Segretario Associazione SoleLuna