In ricordo di Lara Tenzan Groppo

Il 27 aprile scorso è morta Lara Tenzan Groppo.
Lara è stata tante cose: una volontaria delle Peace Brigades International, una monaca zen ma soprattutto una bella persona. Insieme al marito Giovanni
Shinkai Turra ha collaborato fin dall'inizio alle nostre iniziative. Vogliamo ricordarla con questa testimonianza.

Ne avevo abbastanza.
Dissi: "Fanculo PBI e tutte le fesserie di politica interna con cui abbiamo a che fare!". Era notte fonda nella nostra casa a Colombo, nel dicembre 1996. Avevamo appena ricevuto una discutibile e-mail dal comitato di progetto. Tre di noi ebbero un'accesa discussione in cui condividemmo le nostre frustrazioni e la rabbia contro l'organizzazione delle Peace Brigades International.
Tuttavia c'era una quarta persona che si teneva fuori dalla discussione. Mi arrabbiai ancora di più pensando che non le importasse e che ignorasse i fatti. Già prima di quella notte avevo avuto delle difficoltà con il suo atteggiamento che consideravo superficiale e incurante. Non sapevo da che parte stesse e questo mi rendeva sospettoso. Tuttavia non avevo mai fatto lo sforzo di scoprire cosa lei pensasse.
Invece, interpretavo la sua calma come ignoranza e mi rapportavo davvero poco con lei, quasi ignorando la sua presenza. Comunque, quella notte, ancora pieno di rabbia, chiesi la sua opinione, mettendo così in discussione il suo comportamento.
Lei era paziente e calma. Parlare con lei a lungo fece svanire la mia rabbia, tanto la sua voce era calma e le cose che diceva erano più costruttive di qualsiasi cosa io avessi mai detto nel mio stato arrabbiato e frustrato. Quella notte cominciai a capire l'importanza di avere una persona come lei nel gruppo, una persona la cui personalità rappresentava la calma, la pazienza e la pace.
Il nome di questa persona è Lara Groppo. La discussione che avemmo quella notte cambiò il mio rapporto con Lara. Noi diventammo amici molto intimi.
E lei era impegnata. Qualche giorno dopo Lara mi disse: "Sì, anch'io sono frustrata e mi aspettavo qualcosa di diverso prima di venire qui. Potrei persino rientrare prima. Ma al momento sono qui con PBI e farò del mio meglio". E fu quello che fece. Fece anche di più. Lei era un esempio per me e gli altri membri del gruppo. Lei manteneva sempre la calma, ascoltava le persone ed agiva in modo costruttivo, anche in situazioni molto difficili. Ed aveva sempre un volto sorridente.
E lei lavorava duramente. Ricordo un viaggio a Akkaraipattu, nello Sri Lanka orientale. Eravamo seduti nel cortile fuori dalla casa in cui alloggiavamo. Era stato un giorno molto stressante, faceva caldo. Lara era stanca e aveva caldo. Le sue gambe erano gonfie di punture di zanzara. Le chiesi di andare a riposarsi. "Voglio solo finire di scrivere questa relazione", rispose sorridendo.
E lei era amorevole. Teneva molto a suo marito Giovanni che amava profondamente. Insieme erano più forti. Tuttavia, lei teneva molto anche a me, agli altri membri del gruppo, alla gente dello Sri Lanka e, ovviamente, alla sua famiglia e ai suoi amici. Anche durante i suoi ultimi mesi ha continuato a occuparsi dei suoi amici e ad ascoltare i loro problemi.
E lei era un sostegno. Sfortunatamente, Lara lasciò il gruppo nel marzo 1997, insieme a suo marito Giovanni. Tuttavia continuò a sostenere il gruppo e a collaborare con PBI a livello nazionale e internazionale. Il suo contributo è stato prezioso per PBI e per le persone che erano in contatto con lei.
E continuò ad essere una mia cara amica. Dopo che lasciai lo Sri Lanka nel maggio del 1997 vidi ancora Lara in svariate occasioni in Inghilterra, in Irlanda e in Italia. Insieme abbiamo trascorso alcuni momenti indimenticabili ed altri incredibilmente difficili.

L'ultima volta che ho visto Lara è stata una settimana fa. Lunedì 30 aprile 2001. Lei era distesa in una bara. Beh, era il corpo che lei aveva lasciato 3 giorni prima. Lei non è più con noi nel modo in cui noi la conoscevamo. Anche se il suo corpo è stato sepolto, il suo spirito no.
Lei è ancora con noi. Non posso più vederla, non posso più parlarle, non posso più toccarla, ma posso sentirla. Lei sta ancora sorridendo.

Frank Pleske

Londra, 7 maggio 2001