Ne
avevo abbastanza.
Dissi: "Fanculo PBI e tutte
le fesserie di politica interna
con cui abbiamo a che fare!".
Era notte fonda nella nostra casa
a Colombo, nel dicembre 1996.
Avevamo appena ricevuto una discutibile
e-mail dal comitato di progetto.
Tre di noi ebbero un'accesa discussione
in cui condividemmo le nostre
frustrazioni e la rabbia contro
l'organizzazione delle Peace Brigades
International.
Tuttavia c'era una quarta persona
che si teneva fuori dalla discussione.
Mi arrabbiai ancora di più
pensando che non le importasse
e che ignorasse i fatti. Già
prima di quella notte avevo avuto
delle difficoltà con il
suo atteggiamento che consideravo
superficiale e incurante. Non
sapevo da che parte stesse e questo
mi rendeva sospettoso. Tuttavia
non avevo mai fatto lo sforzo
di scoprire cosa lei pensasse.
Invece, interpretavo la sua calma
come ignoranza e mi rapportavo
davvero poco con lei, quasi ignorando
la sua presenza. Comunque, quella
notte, ancora pieno di rabbia,
chiesi la sua opinione, mettendo
così in discussione il
suo comportamento.
Lei era paziente e calma.
Parlare con lei a lungo fece svanire
la mia rabbia, tanto la sua voce
era calma e le cose che diceva
erano più costruttive di
qualsiasi cosa io avessi mai detto
nel mio stato arrabbiato e frustrato.
Quella notte cominciai a capire
l'importanza di avere una persona
come lei nel gruppo, una persona
la cui personalità rappresentava
la calma, la pazienza e la pace.
Il nome di questa persona è
Lara Groppo. La discussione che
avemmo quella notte cambiò
il mio rapporto con Lara. Noi
diventammo amici molto intimi.
E lei era impegnata. Qualche
giorno dopo Lara mi disse: "Sì,
anch'io sono frustrata e mi aspettavo
qualcosa di diverso prima di venire
qui. Potrei persino rientrare
prima. Ma al momento sono qui
con PBI e farò del mio
meglio". E fu quello che
fece. Fece anche di più.
Lei era un esempio per me e gli
altri membri del gruppo. Lei manteneva
sempre la calma, ascoltava le
persone ed agiva in modo costruttivo,
anche in situazioni molto difficili.
Ed aveva sempre un volto sorridente.
E lei lavorava duramente.
Ricordo un viaggio a Akkaraipattu,
nello Sri Lanka orientale. Eravamo
seduti nel cortile fuori dalla
casa in cui alloggiavamo. Era
stato un giorno molto stressante,
faceva caldo. Lara era stanca
e aveva caldo. Le sue gambe erano
gonfie di punture di zanzara.
Le chiesi di andare a riposarsi.
"Voglio solo finire di scrivere
questa relazione", rispose
sorridendo.
E lei era amorevole. Teneva
molto a suo marito Giovanni che
amava profondamente. Insieme erano
più forti. Tuttavia, lei
teneva molto anche a me, agli
altri membri del gruppo, alla
gente dello Sri Lanka e, ovviamente,
alla sua famiglia e ai suoi amici.
Anche durante i suoi ultimi mesi
ha continuato a occuparsi dei
suoi amici e ad ascoltare i loro
problemi.
E lei era un sostegno.
Sfortunatamente, Lara lasciò
il gruppo nel marzo 1997, insieme
a suo marito Giovanni. Tuttavia
continuò a sostenere il
gruppo e a collaborare con PBI
a livello nazionale e internazionale.
Il suo contributo è stato
prezioso per PBI e per le persone
che erano in contatto con lei.
E continuò ad essere una
mia cara amica. Dopo che lasciai
lo Sri Lanka nel maggio del 1997
vidi ancora Lara in svariate occasioni
in Inghilterra, in Irlanda e in
Italia. Insieme abbiamo trascorso
alcuni momenti indimenticabili
ed altri incredibilmente difficili.
L'ultima
volta che ho visto Lara è
stata una settimana fa. Lunedì
30 aprile 2001. Lei era distesa
in una bara. Beh, era il corpo
che lei aveva lasciato 3 giorni
prima. Lei non è più
con noi nel modo in cui noi la
conoscevamo. Anche se il suo corpo
è stato sepolto, il suo
spirito no.
Lei è ancora con noi. Non
posso più vederla, non
posso più parlarle, non
posso più toccarla, ma
posso sentirla. Lei sta ancora
sorridendo.
Frank Pleske
Londra, 7 maggio 2001