Le
persone possono cambiare
"Perché venite ad
aiutarci? Non lo sapete che siamo
cattivi? Siamo assassini e stupratori.
Abbiamo fatto cose molto cattive.
Non avete paura di noi?".
A parlare è un giovane
rinchiuso nella cella n. 5 della
Prigione Provinciale di Battambang.
Era uno dei circa 100 uomini rinchiusi
in quel grande blocco, inchiavardato,
uno stanzone enorme. La domanda
fu fatta a bassa voce, piuttosto
con stupore che con spacconeria.
Dai tempi del Buddha si racconta
la storia di un famigerato assassino
di nome Angulimala. Angulimala
significa 'collana di dita', soprannome
che gli era stato dato per la
sua abitudine di tagliare un dito
a ciascuna delle sue vittime e
di adornarsene il collo. Quando
incontrò il Buddha aveva
ucciso già 999 persone.
La tradizione buddhista vuole
che lo stesso Buddha dovesse essere
la millesima vittima di Angulimala.
Angulimala inseguì il Buddha
che stava camminando in un bosco
isolato, e gli gridò di
fermarsi. Il Buddha obbedì.
Poi, volgendosi verso Angulimala,
disse: "Io mi sono fermato.
Sei tu, Angulimala, che non hai
smesso di provocare sofferenza
agli altri". Per farla breve,
Angulimala smise. Divenne monaco
e cambiò vita. La morale
semplicissima di questo racconto
è che "la gente può
cambiare".
Questa è stata la storia
rievocata per introdurre i volontari
Dhammayietra presso i detenuti
dei diversi blocchi. I volontari
non venivano per giudicare nessuno
o per soddisfare un interesse
personale ma per offrirsi di insegnare
a quelli che volevano cambiare
e prepararsi per quello che sarebbe
stato il loro futuro, una volta
fuori dal carcere.
La prigione provinciale di Battambang
è stata costruita dai francesi
una cinquantina di anni fa. La
popolazione dei prigionieri va
dai 350 ai 450 individui. Il personale
del carcere, vale a dire le guardie,
sono circa sessanta. Anche loro
vivono per lo più nel comprensorio
della prigione. In realtà,
la vita che conducono non è
molto diversa da quella dei prigionieri.
Nel comprensorio della prigione
ci sono cinque enormi celle per
i detenuti. Quattro di queste
accolgono circa 100 uomini. La
quinta, più piccola, è
per le donne. Mediamente, il numero
delle donne varia tra le 20 e
le 25 persone. I detenuti dormono
sul pavimento di cemento e vengono
dotati di un materasso e di una
zanzariera. All'interno di ogni
cella si trova una latrina aperta
e uno spazio per lavarsi. La privacy
non è una delle caratteristiche
principali di questo luogo.
I detenuti mangiano due volte
al giorno dentro alla cella. Il
cibo è 'riso e teste di
pesce' con qualche raro pezzo
di verdura. Di base, i pasti sono
sempre identici, vengono cucinati
dagli stessi carcerati nelle cucine
della prigione e distribuiti nelle
diverse celle. La somma giornaliera
destinata al vitto di ogni recluso
è di mille riel (25 centesimi
di dollaro): una cifra molto bassa
anche rispetto agli standard locali.
Per la ricreazione fuori della
cella è prevista un'ora
al giorno, ma questa varia a seconda
del tempo e del personale di sorveglianza.
Le leggi nazionali incoraggiano
il fatto che ai prigionieri vengano
fornite occasioni di spiritualità
e di istruzione. Tuttavia, poiché
non vi sono fondi stanziati a
questo scopo, i direttori della
prigione devono trovare soluzioni
a livello locale.
È in questo ambiente che
decise di impegnarsi un piccolo
gruppo di studenti che militavano
nel Programma di Lettura dei Pacifisti
Dhammayietra. Ispirati da Ganhi,
guidati dallo spirito delle parole
di Maha Ghosananda di recarsi
ovunque vi sia sofferenza, i volontari
Dhammayietra si offrirono di portare
il loro servizio.
Negli ultimi sei mesi, più
di venti di loro si sono impegnati
a insegnare sia ai prigionieri
che al personale di sorveglianza
a leggere e a scrivere in lingua
Khmer (in tutta la nazione, la
percentuale di alfabetizzazione
è solo del 37%), e hanno
organizzato anche lezioni di matematica,
medicina, morale e inglese. Gli
insegnanti vengono letteralmente
rinchiusi nella cella insieme
ai loro studenti e liberati alla
fine della lezione. Più
della metà della popolazione
del carcere è stata coinvolta
in corsi di istruzione formale
di qualche genere. Altri leggono
o studiano per conto proprio,
utilizzando la biblioteca circolante
istituita nella prigione.
Il programma Dhammyietra si è
dovuto far carico di fornire tutto
il materiale necessario sia per
gli insegnanti e per gli studenti.
Ci si preoccupa del corpo come
dello spirito. Il programma prevede
la distribuzione mensile di articoli
di igiene quali sapone, borotalco
e dentifricio. Prima di abbandonare
il nordest della Cambogia, a fornire
un servizio era il Comitato Internazionale
della Croce Rossa.
La forza del programma risiede
nel volontariato. Inizialmente
increduli, oggi i detenuti comprendono
e apprezzano il fatto che i loro
insegnanti non fanno tutto questo
per denaro ma perché vogliono
farlo. In cambio, gli studenti-detenuti
sono molto protettivi nei confronti
dei loro giovani insegnanti quando
anche loro vengono rinchiusi nella
cella. Le autorità della
Prigione sono molto orgogliose
di poter vantare l'unico programma
di questo genere nel paese.
E la storia di Angulimala, lentamente,
si sta avverando per ciascuno
di noi: per i detenuti, per il
personale della prigione e per
i volontari. La gente può
cambiare. Tutti noi possiamo contribuire
a diminuire la sofferenza in Cambogia.
Tutti possiamo diventare migliori.
Lentamente, un passo dopo l'altro.