LETTERA DALLA CAMBOGIA
di Bob Maat

Gennaio 2001


Cari amici,
Pace a tutti voi dalla Cambogia!
"Noi dobbiamo trovare il coraggio di uscire dai nostri templi ed entrare nei templi dell'esperienza umana, che traboccano di sofferenza. Se seguiamo il Buddha, Cristo o Gandhi, non possiamo fare diversamente. I nostri templi saranno dunque i campi profughi, le prigioni, i ghetti e i campi di battaglia. Abbiamo tanto di quel lavoro da fare!" (1)
E infatti il cammino prosegue qui in Cambogia. Con questo rapporto del CPR, desideriamo mettervi al corrente dei nuovi sentieri lungo i quali il Dhammayietra ci ha condotto negli ultimi anni. Desideriamo condividere con voi le nostre speranze e i nostri sogni, mentre ci avviamo a percorrere il 2001, insieme.
Gli anni possono anche aver reso più lento il passo di Maha Ghosananda, ma non hanno certo fiaccato il suo spirito. Attualmente, il Venerabile Maha Ghosananda vive in America, a Wat Kary Vong Bupharam, Leverett, nel Massachussetts. Il suo spirito prosegue il cammino, specie qui nella Cambogia nord-occidentale, dove la guerra è durata più a lungo, dove i volontari del Dhammayietra hanno forse lasciato l'impronta più profonda.
La marcia di pace prosegue… Nell'aprile 2000, un'unica marcia Dhammayietra per la pace "cinque percorsi in uno" è stata chiesta dalla gente di Banteay Meanchey, sostenuta dal ministro per gli Affari Religiosi e organizzata da un veterano del cammino Dhammayietra. Partiti da cinque punti diversi di questa provincia nord-occidentale di confine, i partecipanti hanno concluso il cammino a Wat Svay Jas, nel Sisophon.
Quest'anno, il Dhammayietra XI lascerà i templi del Samrong (Oddar Meanchey) per addentrarsi in un territorio chiuso, che dei Dhammayietra ha "sentito parlare ma non ne ha mai visto uno". Prima di terminare il viaggio fra le rovine del famoso tempio Preah Vihear, al confine fra la Cambogia e la Thailandia, i partecipanti attraverseranno postazioni fortificate, un tempo presidi dei Khmer Rossi.
Il messaggio trasmesso da chi partecipa al cammino è un messaggio di pace che nasce nella comunità e si diffonde al suo interno, alla nazione e al mondo intero. Il mezzo per farlo è la meditazione, l'apprendimento e l'ascolto con la mente e il cuore aperti a chi si incontra. I problemi specifici che i partecipanti dovranno affrontare lungo il cammino sono mine anti-uomo (in senso fisico e spirituale), violenza in famiglia, deforestazione, AIDS e povertà assoluta: tutte ferite profonde lasciate dalle guerre.
In Aprile, a Wat Kandal, nel Battambang, il Programma di Lettura dei Pacifisti Dhammayietra è entrato nel suo quinto anno di vita. Il suo scopo primario è stato quello di camminare con i giovani. (Qui, naturalmente, 'gioventù' non significa soltanto una stagione della vita ma uno stato mentale. Il nostro giovane 'più anziano', nel passato semestre, aveva 70 anni!) Lo scorso semestre, più di 400 studenti hanno partecipato a corsi, tenuti da insegnanti volontari, per uno studio comparato sulla vita del Buddha e di Gesù, sulla leadership, sull'Aids e su una spiritualità che si esprime nel servizio. Come insegna Maha Ghosananda, "Il mondo è la nostra casa e tutti gli esseri umani sono nostri fratelli e sorelle. Amarli, aiutarli e servirli è il nostro dovere e la nostra religione".
Lo scorso semestre, dieci studenti ispirati dalle virtù gandhiane (Hindu) della totale assenza di paura, dell'amore incondizionato e dallo spirito di servizio generoso, e memori delle parole del Dalai Lama per cui "non basta provare compassione, dobbiamo agire", sono entrati per la prima volta - e con un certo nervosismo - nelle celle della prigione provinciale di Battambang. Ora essi sono i veterani del Programma di cammino dei Pacifisti Dhammayietra con i Prigionieri, tuttora in corso. Attualmente, è l'unico programma di questo genere nel paese. Più avanti, ne racconteremo la storia.
La guerra più recente e potenzialmente letale che i Cambogiani devono affrontare oggi è iniziata ancor prima che si fosse asciugato l'inchiostro con cui furono firmati gli Accordi di Pace di Parigi, nell'ottobre 1991. La 'prima ondata' di vittime di questa 'guerra del sangue' - così viene chiamata - è ormai morta o sta morendo. Si stima che finora a essere colpito sia un Khmer su sessanta, e nel 2001 è previsto che moriranno 12.000 cambogiani. La guerra è quella dell'Hiv/Aids. La sua violenza si abbatte indiscriminatamente sulle città e sulle campagne, sui ricchi e sui poveri, sulla gente di qualsiasi credo politico. È veramente un nemico comune. Il Programma di cammino dei Pacifisti Dhammayietra nelle Comunità affette dall'AIDS ha messo piede in questo campo di battaglia in agosto. Leggerete come è nato questo programma. Sarà un lungo cammino.
In Cambogia dicono: "Un viaggio di 10.000 chilometri inizia con un primo passo". Molti di voi hanno camminato con noi fin da quanto abbiamo iniziato a muovere i primi passi incerti, nel 1989. Altri si sono uniti a noi quando il primo Dhammayietra guidato da Maha Ghosananda ha attraversato la Cambigia Tailandese nel suo viaggio storico verso Phnom Penh, nel 1992. Ci avete incoraggiato e confortato quando, nel 1993 e 1994, coloro che marciavano per la pace divennero il bersaglio dei tiri incrociati delle artiglierie, che hanno mietuto fra loro molte vittime, tra morti e feriti. Profondamente colpiti anche dalle sofferenze provocate dalle mine anti-uomo, avete contribuito agli sforzi di Maha Ghosananda nel suo sostegno appassionato alla Campagna Internazionale per mettere al bando questi ordigni mortali. Nel corso degli anni ci avete aiutato a condividere e a rafforzare la certezza che è stata di Gandhi per cui "La Pace è Possibile" anche in un paese che da trent'anni ha conosciuto soltanto la guerra.
Ogni notiziario del CPR rappresenta un'occasione per dirvi "grazie". Grazie per la vostra fedeltà nel corso degli anni. È venuto il momento di aggiornarvi e dirvi dove ci ha portato questo lungo cammino della pace. È venuto il momento di chiedervi di continuare a sostenerci con il vostro appoggio. (Oramai conoscete la nostra litania: "Nessun contributo è troppo esiguo. Nessun contributo è troppo ingente").
Prossimo a morire, Martin Luther King, premio Nobel per la pace, disse alla sua gente: "Abbiamo fatto molta, molta strada. Dobbiamo fare molta, molta strada". Oggi le sue parole ci risuonano dentro. Come dice il Venerabile Maha Ghosananda, "Abbiamo tanto, tanto lavoro da fare".
Questo è il momento…

Con gratitudine
Bob Maat, Portavoce del CPR
(COALITION FOR PEACE AND RECONCILIATION)
UNIONE PER LA PACE E LA RICONCILIAZIONE

Per offerte e contributi spedire a: CPR
PO Box 60 - Bungthong Lang Post Office
Bangkok 10242 - Thailandia

(1) Maha Ghosananda, Step by step.