Il
pappagallo perduto
di Naomi Shihab Nye
Carlos
si mordicchia la matita
Sta cercando di scrivere una poesia-sogno,
ma mi fa un cenno con la mano,
e aggrotta le sopraciglia
Carlos parla lentamente, la voce viaggia lontano
per uscire dal corpo
Carlos si agita, sembra nervoso, tutti gli altri hanno
quasi finito
e lui non ha neppure cominciato
Carlos si incurva sul banco, ha la matita stretta
in pugno,
e traccia le pesanti lettere.
Fra qualche giorno scriveremo poesie-storie, poesie-suono,
ma per Carlos è sempre il medesimo argomento.
Insisterà a leggerlo e la classe resterà
stupita.
La classe è stanca del pappagallo.
Ogni giorno, quando me ne vado, lui fissa il soffitto.
Forse sta progettando una spedizione nelle strade
secondarie di San Antonio
armato di retina e di mango maturi.
Troverà il pappagallo annidato in una grondaia.
Questa volta gli farà un'attenta guardia, farà
in modo che rimanga.
Prima che l'inverno arrivi e il foglio del suo compito
diventi bianco
in ogni direzione.
Prima che ogni altra cosa da lui amata
se ne vada via
Traduzione di Laura Bisogniero