One by One. Canti di speranza e di memoria
di Silvia Antonucci

Allegria e tristezza in yiddish, ladino ed inglese alla Chiesa valdese "Canti della tradizione ebraica e canti di speranza e memoria" interpretati da Rosalie Gerut e Betty Silberman, accompagnate al pianoforte dal M° Claudio Righetti in un concerto organizzato dall'Associazione culturale "La Rete di Indra".


"Il vento è gratis per tutti/Il sole splende per tutti, ricchi e poveri./Un po' di divertimento, qualche risata/Qualche volta un goccio di liquore da bere con gli amici/Se hai salute, hai la felicità" recita Abi Gezun" ("Quando c'è la salute"), una delle canzoni interpretate durante il concerto organizzato dall'associazione culturale La Rete di Indra, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, il 22 marzo 2000 presso la Chiesa Valdese di Roma.
Betty Silberman e Rosalie Gerut, accompagnate al pianoforte dal M° Claudio Righetti, hanno interpretato "Canti della tradizione ebraica e canti di speranza e memoria" con i loro stili molto diversi che hanno affascinato il pubblico. Rosalie, compositrice, cantante e attrice, interpreta le sue canzoni in modo tradizionale, intenso, coinvolgente mentre Betty, solista, corista e attrice di teatro, mescola diversi stili musicali - pop, rock, blues, jazz, swing - creando frizzanti spettacoli di cabaret.
Si sono alternati ritmi pieni di gioia e allegria, come Matrimonio d'argento in yiddish - che hanno spinto il pubblico a scandire il ritmo con il battito delle mani - a melodie malinconiche e ninnananne, come la splendida Durme Hermoza Donzella in ladino: "Dormi, bella fanciulla/Dormi senza preoccupazione o pena/Ecco il tuo schiavo che brama di/Vegliare sul tuo sonno con tanto amore".
Accanto a canzoni del repertorio classico come Dire ghelt e il "Salmo 23" (Il Signore è il mio pastore; nulla mi manca. Su verdi prati mi farà riposare;/mi guiderà lungo acque tranquille./Egli ristorerà la mia anima, mi condurrà per retti sentieri, in grazia del Suo nome./Anche se dovessi andare nella valle dell'ombra della morte,/non temerò alcun male, perché Tu sei con me"), non sono mancati riferimenti a musiche più recenti, come Giovane per sempre di Bob Dylan ("Possa Dio benedirti e proteggerti per sempre/Possano tutti i tuoi desideri realizzarsi/Possa tu sempre essere di aiuto agli altri/E farti aiutare dagli altri").
Lo spettatore è stato trascinato in uno spettacolo commovente ed esaltante al tempo stesso ed ognuno, nella varietà delle melodie e delle influenze musicali, ha ritrovato ritmi ancestrali, sconosciuti ma paradossalmente familiari. Il concerto è stato la conclusione dell'incontro con One by One (20-22 marzo 2000) di cui entrambe le cantanti sono membri. Rosalie e Betty sono figlie di sopravvissuti alla Shoah.
I genitori di Rosalie Gerut, nati a Lodz, Polonia - come entrambi i genitori di Betty Silberman - e a Vilna, Lituania, sopravvissero al ghetto di Lodz e poi ai lager di Auschwitz/Birkenau e Dachau. Rosalie, discendente di molte generazioni di cantori e cantanti popolari yiddish e laureata in psicologia dell'educazione, iniziò a cantare quando aveva 15 anni e imparò a suonare la chitarra. Fin dal 1970 ha lavorato con gruppi di figli di sopravvissuti alla Shoah ed è una delle fondatrici dell'Associazione One by One di cui è stata Presidente fino al 1998.