"Meditazione
e cambiamento sociale"
di Sharon Salzberg
Spesso, quando si adopera l'espressione
"cambiamento sociale"
si pensa di aderire a un movimento
che cerchi di modificare la legislazione
vigente o ad altri modi realistici
per ottenere dei cambiamenti sistematici
in una direzione che si considera
positiva.
Quando ci si impegna seriamente
in un'azione sociale spesso è
il frutto di un'esperienza che
si è vissuta: si visita
un cugino in carcere e si diventa
attivi per la riforma del sistema
penitenziario; a un amico viene
diagnosticato l'AIDS e si vuole
l'applicazione delle leggi anti-discriminatorie;
gli affitti salgono alle stelle
e si inizia a guardare con occhio
nuovo ai senzatetto, desiderando
sfidare la città per ottenere
case a basso prezzo.
Esiste tuttavia un altro livello
di azione sociale che è
semplicemente e in maniera concreta
l'espressione quotidiana della
bontà. Ho visto enormi
trasformazioni a questo livello
in molte persone che praticano
la meditazione, anzi nella maggior
parte di loro. Grazie al modificarsi
della percezione del mondo l'impulso
ad aiutare, ad arrivare agli altri
cresce notevolmente.
Il Buddha ha detto: "Proprio
come l'alba è la prima
indicazione del sole che sorge
e lo anticipa, così la
retta visione è la prima
indicazione di stati salutari
e li anticipa". La retta
visione è una qualità
che ci fa vedere l'interconnessione
tra tutte le cose al mondo e ci
fa capire come le nostre azioni
interagiscano attraverso questa
rete di interconnessioni. La retta
visione è ciò che
si realizza nella meditazione.
La visione che abbiamo delle cose
plasma le nostre intenzioni, che
a loro volta plasmano le nostre
azioni. Il modo in cui guardiamo
alla nostra vita diventa la base
per come agiamo e viviamo. Secondo
l'insegnamento buddhista, quando
si comprende l'interconnessione
tra tutte le cose, allora si agisce
con la facilità di un altruismo
naturale. Si agisce con semplice
bontà. Che siano dirette
sul piano personale o che avvengano
nel più largo contesto
del cambiamento sociale, le nostre
azioni sorgeranno da stati positivi
della mente piuttosto che da paura
e ansietà. La chiara visione
ci permette di vedere che tutti
siamo parte della vita di ognuno
e del viaggio che ciascuno compie
verso la liberazione. Lo spirito
con cui pratichiamo e il modo
con cui portiamo la pratica nelle
nostre vite quotidiane vengono
plasmati da questa consapevolezza.
Con maggiore consapevolezza, spesso
maturata e raffinata nella pratica
meditativa, iniziamo a vedere
che essenzialmente, indipendentemente
da chi siamo, non siamo diversi
dagli altri. Condividiamo tutti
la stessa spinta verso la felicità,
e nessuno di noi lascia questa
terra senza aver mai sofferto.
La visione dell'interconnessione
può non darci l'abilità,
i mezzi o persino l'inclinazione
per un'analisi politica di una
determinata situazione o per farci
impegnare sistematicamente in
un'azione per il cambiamento sociale,
ma ci dà tuttavia un'autentica
bontà di animo. Ci dà
lo stimolo per includere piuttosto
che escludere, per prenderci cura
piuttosto che rigettare il problema
di qualcun'altro come se non avesse
nulla a che vedere con noi. Questa
è la consapevolezza della
trasformazione sociale.
Proprio mentre stavo facendo queste
considerazioni, mi si sono presentati
due esempi molto chiari. Ero a
cena con un amico che mi descriveva
un suo viaggio in Thailandia;
nella hall dell'albergo, aveva
visto un annuncio che diceva che
degli americani che erano in prigione
accusati per uso di stupefacenti
- di cui alcuni condannati a 30
anni - avrebbero gradito ricevere
delle visite. Dopo aver letto
l'appello, uscì per comprare
un mucchio di hamburger che portò
poi alla prigione. Gli dissi che
era stato davvero molto gentile,
ma lui rispose che era stata una
cosa perfettamente naturale.
Pochi giorni dopo venni invitata
a tenere un discorso nel corso
di una serata per raccogliere
fondi che un mio amico aveva organizzato
in un remoto centro di ritiri
diretto da altri suoi amici. In
seguito mi resi conto che il mio
amico che mi aveva invitata e
che ci aveva messo tanta energia
aveva anche lui molto bisogno
di aiuto per un suo magnifico
progetto. Quando glielo feci presente
mi rispose che il pensiero di
farsi aiutare gli era effettivamente
passato per la testa, ma che gli
sembrava talmente giusto aiutare
quei suoi amici che... Di nuovo,
niente di speciale.
Sia che si diventi più
efficaci nell'azione sociale per
il cambiamento su larga scala
sia che si estenda la gentilezza
al postino o alla cassiera del
supermercato, l'approfondimento
della meditazione influenza in
maniera significativa il nostro
modo di stare al mondo.
Il volere alleggerire la sofferenza
degli altri poiché tutti
condividiamo la stessa natura
della vita, rende il ricercare
il cambiamento un moto del cuore,
diretto, qui e ora, realizzabile
con spontaneità.
Da: Tikkun n.1/1999. Traduzione di Ivan Vandor
Sharon Salzberg pratica la meditazione vipassana da oltre venticinque anni ed è stata una delle fondatrici dell'Insight Meditation Center di Barre. I suoi due libri sono stati pubblicati in italiano presso Ubaldini: Un cuore vasto come il mondo e L'arte rivoluzionaria della gioia.